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Un tempo esistevano le fanzine

Tempo di lettura: 3 min.

Da una telefonata di circa 95 minuti con Christian, ho realizzato una cosa che voglio condividere oggi con tutti voi: il lavoro che vedete concretizzato nelle parole che leggete e nella musica che ascoltate su queste pagine è – sicuramente, indiscutibilmente, fottutamente – figlio di una sana passione.

Sempre più passione

Coltivata per anni, trasmessa o acquisita, risultato di tanti momenti ricerca e di condivisione, presto o tardi, giovani o meno giovani, in pochi o in tanti, sicuramente sana e sincera, per la musica.

Nello specifico verso un mondo musicale più o meno definito in un momento storico e con caratteristiche abbastanza evidenti a tutti.

Zine scene: Celebrate DIY culture (and get a little punk rock about it) at  Expozine 2.0 on May 12 - Sudbury.com
Alcune fanzine dei tempi che furono, quando non avevamo internet. [ph. Ella Jane Myers on Sudbury.com]

Un tempo esistevano le fan-zine

Questo è un altro aspetto: ogni settimana, quasi ogni giorno, nel nostro piccolo cerchiamo di tenere accesa la fiamma della passione, coinvolgendovi con i nostri articoli, i podcast, le dirette, i video e chi più ne ha più ne metta.

Un tempo, cose come queste si potevano fare se avevi voglia di mettere su una fanzine. Forse non tutti se le ricordano: erano dei magazine, dei giornalini, tipicamente realizzati da appassionati di un mondo, un genere musicale, una cultura alternativa, uno sport (ne ricordo molte sullo skateboard, ad esempio, negli anni ’80).

Erano spesso realizzate con collage di ritagli di giornale, schizzi fatti a mano, immagini ritagliate da altre pubblicazioni, poi fotocopiate e pinzate per tenere insieme le pagine. E noi kids le adoravamo.

Ti facevano sentire parte di qualcosa di “fico” ed esclusivo, qualcosa che non era troppo popolare e non era presente sui noiosi e vetusti canali ufficiali come la TV o la stampa specializzata.

Il termine stesso, fanzine, deriva proprio dalla fusione di due parole chiave: fan e magazine. Appassionati di qualcosa realizzano un “contenitore” per celebrare e diffondere la bellezza e gli aspetti anche meno conosciuti di ciò che amano.

Giovedì è il turno di The Book of Love.

Ci sarà tempo per approfondire questo interessante argomento quindi tiro dritto e vado al sodo: Martedì torna 1234 con il sottoscritto dietro il microfono ed una pila di dischi da far girare sul piatto, per farvi ballare, sudare, sognare un po’ e trasmettervi la carica per la settimana. In diretta alle 18 CET (ora italiana) su Radio Banda Larga e sulla pagina Facebook.

Ma parliamo dell’astro nascente The Book of Love. Sempre di più e sempre meglio la nuova stagione: ascolti in crescita verticale (soprattutto dall’estero, nonostante la lingua), dischi magnifici, ottimi feedback dagli ascoltatori e morale alle stelle.

Per chi fosse ancora confuso sugli orari (io stesso lo ero) eccoli qui:
ogni giovedì alle 13 CET (ora italiana, specifico per i nostri lettori all’estero) su Rockabilly Radio e alle 19 (sempre ora italiana) su Rockin’ Rhythm&Blues Radio.
Domenica all’una di notte invece, in replica su Rockabilly Radio.

Vorrete mica perdervi i Neons, i Flyers o Earl Lewis and the Channels? Forse a qualcuno di voi questi nomi non diranno nulla. Ma datemi ascolto: mettetevi un promemoria e sintonizzatevi! Ne vale la pena.

Houserockin’ Chris durante una trasmissione.

Sabato poi arriva Marginalia, altro appuntamento imperdibile. Ma non voglio dilungarmi troppo e andare fuori tema. torneremo presto a parlare delle fanzine in maniera più approfondita.

Il succo è: abbiamo tanta passione. La vogliamo condividere con la vostra. Insieme è tutto più bello.

Ci sentiamo martedì…

Raffo “the Twist” Allemanini

Raffaello Allemanini

Comunicare. La cosa che ha sempre amato di più nelle molteplici forme, in particolare musica e arti visive. Batterista, grafico pubblicitario, appassionato di musica, vintage, radio, tecnologia, comunicazione, racconti, pubblicità, classifiche, etichette, design, grafica, nel 2015 crea One Two Three Four.