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L’ultima Regina del burlesque

Tempo di lettura: 5 min.

#Marginalia trentotto

Come una tempesta, audace e prorompente, la bellezza pretende di essere osannata. Alcune donne, perciò, somigliano ad una bufera, che sconvolge il mondo al proprio passaggio.
Le leggende non muoiono. Le immagini si traducono in icone e le movenze in un imperativo di sensualità imperitura. Le star sulla terra, ad un certo punto, diventano stelle del firmamento celeste, ma continuano a brillare come se avessero ancora il palco sotto ai piedi.
Questa è la storia dell’ultima regina del burlesque, la fiammante Tempest Storm.

Non è difficile capire perché i soprannomi della star fossero The girl with the fabulous front e The fabulous 4D girl

Che lo spettacolo abbia inizio!

Anno bisesto anno funesto, si dice. Infatti, il 29 febbraio del 1928 è nata una vera e propria tempesta, di nome e di fatto.

La georgiana Annie Blanche Banks, in arte Tempest Storm, ha sempre detto di aver compiuto 21 anni nel 2012, arrogandosi il diritto di festeggiare il compleanno solo ogni 4.

Anagrafe permettendo, la sua straripante bellezza le ha consentito di giocare su questo equivoco temporale, perché – per lei – il tempo sembrava davvero non scorrere mai.

Assieme a Bettie Page, Gypsy Rose Lee, Betty Grable, Lili St. Cyr e Blaze Starr, è stata una delle più grandi performer di burlesque della storia, calcando i palchi di tutto il pianeta per quasi 50 anni. Qualche giorno fa, il 20 aprile, ha lasciato la terra per recarsi nel paradiso delle meraviglie, dove spero riposi contornata di applausi e lustrini.

Un’infanzia difficile in un ambiente rurale e violento, 2 matrimoni falliti da minorenne ed una gran voglia di riscatto: ecco gli ingredienti principali affinché una cameriera di provincia molli tutto e si trasferisca ad Hollywood per dare un bel calcio nel sedere a quella stronza della vita.

Correva l’anno 1951 e le forme strepitose della ventenne Annie non passavano di certo inosservate agli sguardi assetati dei clienti.

Uno, in particolare, le suggerisce di mollare il vassoio e prendere in mano le redini dell’esistenza… al Follies stanno cercando delle nuove ballerine per il coro degli spettacoli di strip-tease, perché non provare? Sono bastate 3 settimane soltanto affinché qualcuno notasse che quella bellezza inconsapevole non fosse affatto materiale da sfondo: aveva la stoffa da protagonista!

Ancora incerta se fosse davvero il caso di spogliarsi o meno di fronte alla platea, il destino (più intuitivo del solito) ha scelto per lei: una compagna le aveva allacciato male il vestito, che è letteralmente volato via dopo pochi minuti dal suo ingresso in scena.

Ma alle tempeste non si comanda e la showgirl ha compreso ben presto due impagabili verità: lo spettacolo deve andar avanti qualsiasi cosa accada e la carriera, a volte, sceglie te prima ancora che tu possa scegliere lei.

Pezzi come questo, intanto, accompagnavano magnificamente le performance delle meravigliose regine del burlesque

La tempesta che si abbatté sugli anni ’50

60 dollari a settimana le saranno sembrati una paga lussuosa, nel lontano ’51… di certo non immaginava di diventare la burlesquer più pagata della storia a quel tempo, con un cachet di 10mila dollari al mese, da lì a qualche anno.

Dal 1957, dopo aver rifiutato il più delicato appellativo di Sunny Day, decide di essere – per l’eternità – Tempest Storm. Il rosso fiammante della sua folta chioma, il girovita da 21 pollici e il seno assicurato per 1 milione di dollari presso i facoltosi Lloyd di Londra, la consacrano nell’immaginario comune come una bomba sexy di livello planetario, inarrivabile a detta di moltissimi.

Tempest negli anni ’60

“Non hai visto nessuno spogliarsi finché non hai visto Tempest Storm.”Abe Attenson, manager del prestigioso locale hollywoodiano Gaiety burlesque

Il Casino Royale, il Silver slipper, il Crazy spot facevano letteralmente a gara per averla. Più agguerriti dei club, forse, sono stati solo gli uomini che l’hanno bramata. Voci di corridoio parlano anche di liaison con J. F. Kennedy ed Elvis Presley… chissà!

Qui trovate una photogallery pazzesca!

Di 4 mariti, però, nessuno è stato in grado di amare come si deve una donna dal simile impatto… i tempi non erano maturi, secondo Tempest, per accettare che una moglie andasse in giro con le nudità esposte a far gola al mondo intero. “Ti accettano quando sei la fidanzata e ne fanno un vanto” diceva “Poi d’improvviso pretendono che dopo il matrimonio indossi abiti fino al collo.”

L’essenziale è non scoprirsi del tutto, bisogna sempre lasciare qualcosa all’immaginazione.

Tempest però, potente come una bufera, non si è mai lasciata corrompere, neppure dall’amato Herb Jeffries, il “Bronze buckaroo” che cantava con Duke Ellington e recitava nei film western di ascendenza black.

Un matrimonio interraziale durato quasi 10 anni (1959-67), che è costato alla bella Tempest la perdita di numerosi ingaggi ed amicizie. Eppure lei era così: ostinata nelle sue scelte e spregiudicatamente coraggiosa.

Il trailer di Teaserama (1955), uno dei numerosi film osé in cui ha recitato al fianco di Bettie Page e le altre dive del pantheon del burlesque

“Il burlesque è una carriera, non una festa”

Una frase che Tempest Storm, anche a 93 anni, amava ripetere spesso, ricordando – una volta in più, se fosse necessario – che dietro sorrisi, balli sensuali e spettacoli erotici, ci sono un’immensa fatica e un grandissimo lavoro.

Negli anni ’50 la regina del burlesque è stata l’headliner nella prima rivista di topless di Las vegas, Minsky’s Follies, si è fatta arrestare più volte con l’accusa di oscenità e ha mollato uomini e pregiudizi come fossero facezie di poco conto. Ma anche, e soprattutto, ha avuto una carriera lunga e prolifica, fatta di sudore ed immensi sacrifici, di applausi e di pianti malcelati.

Spero sia felice e bellissima come sempre, ovunque si trovi ora. Intanto le dedico un pezzo, sul quale spero voglia fare – ancora – una delle sue meravigliose esibizioni.

Tempest Storm è un nome ridondante: non basta la tempesta a classificarlo, ha bisogno anche della bufera. Riuscite ad immaginare la potenza delle due furie insieme? Credo non avrebbe potuto prediligere un appellativo migliore.

C’è una cosa, però, che amava ripetere: l’essenziale è non scoprirsi del tutto, bisogna sempre lasciare qualcosa all’immaginazione. E aveva ragione, profondamente, perché sono sicura che non parlasse soltanto dei vestiti.

Perciò, oggi, vi auguro questo: che un giorno una tempesta emotiva riesca finalmente a denudarvi delle vostre paure. Solo quella è la vera nudità.

Baci velenosi e tempestosi,
Vanì Venom

Vanì Venom

Vanì Venom è l’alter-ego, a metà tra il letterario e il rocker, di Vanina Pizii, una giovane professoressa di Lettere appassionata di musica anni ’40 ’50 e ’60 e di tutto ciò che concerne il lifestyle legato al mondo vintage: dischi, foto, abiti, libri, arredi, auto e chi più ne ha più ne metta!